La storia della viticoltura aldenese risale ad alcuni secoli fa, quando tra le strade di questo piccolo paese del Trentino camminavano uomini che trasformavano il loro amore per la terra in alcuni dei migliori vini della regione. Allora bastava poco: un pezzo di terreno, passione e pazienza.
Durante l’Ottocento si affinano le tecniche di coltivazione e le colline circostanti il paese si coprono progressivamente di pergole, mentre nel fondovalle dopo il nuovo taglio dell’Adige le “cesure” delimitano i vitigni di particolare qualità ai quali si affiancano nuovi terreni sabbiosi e fertili. (Nella foto a partire dall’alto, il Presidente della Cantina Sig. Damiano Dallago e il Direttore della Cantina Walter Webber).
Il paesaggio trova una sua caratterizzazione, così come la gente che fa della viticoltura la sua attività principale sul quale fondare il proprio futuro, la propria vita. Ed è proprio questo sogno che nel 1910 ha portato un gruppo di produttori a scommettere sul Vino di Aldeno, decidendo di unire le proprie fatiche nella Cantina Sociale di Aldeno, che rappresenta un esempio del fervido movimento cooperativo che si stava sviluppando in Trentino. L’atto di fondazione con l’elenco dei membri della prima direzione della Cantina Sociale documenta l’intuizione dei contadini, consci che tante piccole realtà avrebbero potuto creare una solida identità, capace di ottenere un’immagine e una forza apprezzabile nel mercato.
Pochi anni dopo nacque una seconda cooperativa: l’Unione Vinicola Aldeno. La storia di queste due cooperative accompagnerà per più di mezzo secolo la vita della comunità e del paese di Aldeno, fino a quando, nel 1972 Cantina Sociale di Aldeno e Unione Vinicola Aldeno si fondano nell’odierna Cantina Aldeno, che nasce con l’obiettivo di mantenere vivo negli anni lo storico binomio Aldeno e uva.